La causa degli abusi a minore da parte dei sacerdoti non è il celibato, è la rivoluzione sessuale dal 1968.
Molta gente pensa che se la Chiesa togliesse il celibato per i sacerdoti, il problema degli abusi sessuali a minore sarebbe finito. Veramente dire questo senza dati, e senza analizzare il problema, è una sciocchezza.
L’unica persona che ha parlato dalla propria esperienza, con un senso storico proprio da tenere conto, è stato Papa Benedetto XVI. In un articolo pubblicato nel mese di aprile dell’anno 2019, sotto il permesso del Papa Francesco, il Papa emerito ha voluto apportare la sua visione a questo problema della Chiesa, dopo l’incontro che è stato in Vaticano nel mese di febbraio dallo stesso anno.
Secondo Benedetto XVI: “Nei 20 anni tra il 1960 e il 1980, gli standard fino a quel momento vincolanti in materia di sessualità sono crollati completamente ed è emersa una nuova normalità che fino ad ora è stata oggetto di diversi scrupolosi tentativi di interruzione”.
Se uno guarda i dati della Chiesa e degli abusi a minore, quest’accadono durante gli anni 1970 e 1980, alcuni anche al 1990. Ma la caratteristica comune dei sacerdoti che hanno abusato, sono sacerdoti che hanno vissuto in prima persona la rivoluzione del 1968, e un Concilio Vaticano II, che non è stato ben capito. I nuovi sacerdoti, dagli anni 1990 oppure già nel terzo millennio non sonno caduti in questa tragedia.
Quando si diventa sacerdote lo si fa liberamente. Il celibato è un’opportunità per concentrarsi nella persona di Cristo, e far assomigliare la vita sacerdotale alla vita di Cristo ed in Cristo. Se uno non lo fa con libertà, sicuramente non può andare avanti nel complimento della vita sacerdotale.
Il celibato è una grazia, non tutti quelli che si sentono chiamati al sacerdozio sono capaci di portare avanti questa vita di consacrazione piena. Perciò, è importante non farti distrarre da quello che diventa importante per un sacerdote: Cristo.
I sacerdoti però stanno anche nel mondo, ma non sono nel mondo (Gv 17, 16). Per questa ragione, alcuni possono vedersi contaminati delle cose del mondo. Tra gli anni 60 e 80 la morale della Chiesa, conforme dice Benedetto XVI, aveva sofferto un collasso. Alcuni sacerdoti di questa epoca erano caduti nella corruzione della vita sacerdotale, avevano peccato contro Dio, la Chiesa ed i bambini.
Il celibato non è una causa per gli abusi sessuali, se non la corruzione della morale e la sessualità a causa d’una rivoluzione perversa, e quello che ha propiziato gli abusi a minore.
Oggi più che mai, bisogna rinforzare il celibato come una forma di vita, che fa che il sacerdote sia immagine di Cristo per il suo popolo. Oggi più che mai, dobbiamo segnalare che tutti i problemi che hanno la famiglia, la società, e le persone sono causa di questa rivoluzione che non lascia crescere un’autentica morale, che sia libera e buona per la società umana. Oggi più che mai, la Chiesa deve senza paura, promuovere la sua morale, come l’unica soluzione ai problemi sociali del nostro mondo.